11 gennaio 2008 - 11 gennaio 2018: dieci anni con Midda's Chronicles!

Midda Bontor: donna guerriero per vocazione, mercenaria per professione.
In una realtà dove l'abilità nell'uso di un'arma può segnare la differenza fra la vita e la morte
e dove il valore di una persona si misura sul numero dei propri avversari uccisi,
ella vaga cercando sempre nuove sfide per offrire un senso alla propria esistenza.


Dall'11 gennaio 2008, ogni giorno un nuovo episodio,
un nuovo tassello ad ampliare il mosaico di un sempre più vasto universo fantastico...
... in ogni propria accezione!

Scopri subito le Cronache di Midda!

www.middaschronicles.com
il Diario - l'Arte

lunedì 24 agosto 2009

E' tempo di ringraziamenti... (11)


Q
uasi fosse un regalo di compleanno, pubblico oggi un generoso e completo commento offertomi da Carmelo Massimo Tidona, in arte CMT, autore del blog Deliri Letterari nonché frequentatore di Anobii, che proprio nella sua libreria ha voluto dedicarmi queste parole a completamento della lettura del primo volume di Midda's Chronicles.

Ho impiegato moltissimo tempo a leggere questo libro, non perché sia pesante (non lo è), né perché sia lungo (anche se lo è), quanto per il sempre ridotto tempo a mia disposizione per leggere libri cartacei che non posso portarmi dietro per leggerli alla prima occasione.
La prima conseguenza di ciò è aver letto il tutto in una forma piuttosto "diluita", che, mi rendo conto, non è il modo migliore per leggere un libro di questo tipo, trattandosi di una serie di cinque racconti fantasy di avventura pura e semplice che andrebbero gustati con un po' più di continuità di quella che ho avuto io.
Ciò non toglie che il libro mi sia piaciuto, e che per certi versi mi abbia anche positivamente sorpreso pur essendomi già noto lo stile dell'autore (nonché l'autore vero e proprio, che conosco ormai da tempo), dato che è abbastanza distante da ciò a cui ero abituato.
Purtroppo a volte si nota l'assenza di un editing esterno, ritrovando qualche volta delle frasi su cui si incespica un po', e qua e là dei refusi che tutto sommato non sarebbero questa gran cosa se non fosse che, stranamente, tendono a essere concentrati in poche pagine e dunque a non passare facilmente inosservati durante la lettura.
Da questo punto di vista un consiglio spassionato a Sean: ridurre molto (e per molto intendo dell'80% o più) l'uso dei verbi offrire, concedere, proporre. Ce ne sono veramente troppe occorrenze nel testo, e una parte di esse sono anche fuori luogo.
Quanto sopra comunque non inficia i contenuti dei racconti, che sono godibilissimi.
Ottima anche la veste grafica, con tanto di illustrazioni originali a corredo dei vari racconti.

Grazie ancora... sono emozionatissimo!